Dopo aver approfondito la pulizia e la manutenzione ordinaria delle armi da fuoco, spaziando tra i dettagli essenziali, oggi il nostro focus si sposta su una fase altrettanto importante e talvolta trascurata: la pulizia straordinaria delle armi, concentrata sulla canna e i depositi di piombo, rame che si accumulano al suo interno. Seguendo il suggerimento di un amico attento, esamineremo quindi la spiombatura e la sramatura delle canne, rivelando il segreto per preservare la performance e la durata delle nostre armi da fuoco. Siete pronti a immergervi in questa pratica di precisone?
La pulizia straordinaria delle armi: spiombatura e sramatura
La spiombatura e la sramatura della canna rientrano nella pulizia straordinaria delle armi e non in quella ordinaria, che invece va eseguita ogni volta che si utilizza l’arma da fuoco. È fondamentale non basare la pulizia sulle abitudini degli altri tiratori, ma imparare a osservare i propri strumenti per capire quando è il momento giusto per effettuare le suddette operazioni .
Alcune si impiombano o si ramano più frequentemente di altre. Ad esempio, le canne cromate internamente presentano una superficie più liscia che rende più difficile il deposito di residui metallici, rispetto alle altre. Entriamo ora nei dettagli, per capire come e perché avviene che una canna di un’arma si impiomba o si rama a seconda del tipo di proiettile utilizzato, e come effettuare una corretta pulizia di essa.
L’impiombatura della canna
Quando un proiettile di piombo attraversa la canna a elevata velocità si consuma, depositando residui all’interno di essa. Con il tempo e l’uso frequente, la canna dell’arma si impiomba, ossia i residui di piombo si accumulano sempre più nelle rigature, aderendo saldamente e rendendo la loro rimozione difficile.
Questo è un problema cruciale per molti tiratori, indipendentemente dal tipo di arma utilizzata. Come ho spiegato in un articolo precedente dal titolo “il calibro delle armi e la loro denominazione”, i principi (righe o solchi) presenti nella canna imprimono al proiettile una rotazione sul proprio asse, aumentando l’effetto giroscopico che migliora la stabilità e riduce la deviazione della traiettoria. Ecco perché una canna impiombata compromette la precisione del proiettile, soprattutto nelle armi lunghe.
Pulire una canna impiombata può essere un’operazione delicata ma fondamentale per i tiratori. In passato si utilizzava il mercurio per pulire le canne impiombate, un elemento chimico che, sebbene efficace, è estremamente pericoloso per la salute. Il mercurio ha la capacità di sciogliere piombo, oro, argento e altri metalli, pulendo la canna in modo rapido ed efficace. Tuttavia a causa della sua tossicità il suo uso è ora vietato. Fortunatamente esistono oggi alternative sicure e altrettanto efficaci, prodotti chimici che richiedono solo un po’ più di impegno ma garantiscono la nostra sicurezza e quella degli altri.
In commercio infatti esistono diversi prodotti per spiombare le canne delle armi da fuoco. Io ho usato e continuo ad usare lo spiombatore e sramatore chimico della Ballistol, Robla Solo Mil, come potete osservare in foto. Questo prodotto è una speciale combinazione di ammoniaca che rimuove residui di piombo senza intaccare cromo e nichel, come indicato nelle istruzioni. Altri ottimi prodotti sono quelli della Bore Tech e della KG industries, che, a quanto alcuni miei amici tiratori mi dicono, sono molto efficaci anche più di quello che utilizzo io.
Per iniziare, indossate un paio di guanti in lattice e pulite accuratamente con lo scovolo la canna da trattare per facilitare l’azione dello spiombatore liquido. Successivamente, tappate il vivo di volata della canna con un tappo di sughero, che tagliandolo lo avrete adattato al calibro della canna, e versate il prodotto fino a riempirla completamente. Tappate anche il vivo di culatta e lasciate agire il prodotto per una notte intera o al massimo per dieci ore, come indicato nelle istruzioni d’uso. Non lasciate il prodotto all’interno della canna per un periodo prolungato, oltre a quanto indicato, per evitare corrosioni.
Trascorso il tempo di posa necessario, rimuovete il prodotto chimico dalla canna e date qualche passata con lo scovolo, inserendolo se possibile sempre dal vivo di culatta. Tenete in considerazione che i normali scovoli in bronzo potrebbero non essere efficaci per rimuovere completamente il piombo, poiché le setole si piegano quando incontrano residui ben saldati nelle rigature della canna.
Per questo motivo è consigliabile utilizzare un tipo di scovoli di origine svizzera, grazie ai quali avremo sicuramente un miglior risultato. Hanno setole fittissime ed anche se si dovessero piegare poggerebbero sempre sulle altre, garantendo di fatto una pulizia più efficace. Vi sconsiglio di utilizzare scovoli in acciaio, perché a furia di impiegarli potrebbero, anche se lievemente, rigare la canna.
Successivamente, completate la pulizia e la lubrificazione della canna come al solito. Fate attenzione a non far cadere il prodotto chimico sulla brunitura della canna. Qualora dovesse accadere, rimuovetelo immediatamente per evitare danni. Questo è solo uno dei tanti prodotti disponibili sul mercato per spiombatura delle canne delle armi.
La sramatura
Come per l’impiombatura, un proiettile rivestito di rame, passando ad alta velocità attraverso la canna, lascerà i suoi residui che si depositeranno sulle rigature. È possibile notare la necessità di dover sramare la canna osservandola dal vivo di volata, dove si può vedere una striatura marrone all’interno delle righe, che ai meno esperti potrà sembrare ruggine, ma in realtà sono i residui di rame dei proiettili.
Se non si pulisce regolarmente la canna, questi residui possono accumularsi fino a riempire le rigature, compromettendo la precisione dell’arma. La riduzione della precisione potrebbe non essere subito evidente per chi non pratica tiri di elevata precisione, ma chi pratica sport come il Bench Rest, che appunto richiede una grandissima mira, noterà immediatamente un calo nelle prestazioni dell’arma. Per risolvere questo problema, è necessario utilizzare uno sramatore. Anche di sramatori possiamo trovarne di diverse marche e tipi, fra cui uno storico della Hoppe’s, azienda americana conosciuta per i suoi prodotti per la cura delle armi. Questo sramatore ha caratteristiche e modalità simili ai prodotti già citati sopra. Vediamo ora come procedere con la sramatura della canna dell’arma.
Lo sramatore può essere applicato anche direttamente inzuppando la pezzuola e inserendola nella canna con la bacchetta, dal vivo di culatta, lasciando agire il prodotto per il tempo indicato nelle istruzioni. Questo permette al prodotto di agire efficacemente per ottenere una pulizia ottimale.
Successivamente, utilizzate uno scovolo con setole in nylon e anima in alluminio per rimuovere, se necessario, eventuali residui ostinati. In questo caso, se i residui sono molto resistenti, è importante evitare l’utilizzo d scovoli in bronzo o ottone, poiché lo sramatore potrebbe sciogliere il rame contenuto in questi metalli, depositandolo nuovamente nella canna ad ogni passata.
Infine, inserite una pezzuola pulita sulla bacchetta e passatela nella canna, sempre possibilmente dal vivo di culatta per un’ultima pulizia. Inizialmente, la pezzuola uscirà sporca, di un colore bluastro, segnalando la presenza di ossido di rame. Continuando questa procedura e sostituendo le pezzuole, noterete che mano dopo mano la pezzuola uscirà pulita. Infine con una nuova pezzuola, imbevuta dell’olio che usate abitualmente per la pulizia delle vostre armi, lubrificate la canna per rimuovere eventuali residui appiccicosi dello sramatore, completando così il processo di pulizia.
Esistono anche sramatori schiumosi che si spruzzano direttamente nella canna. Tuttavia, non sono adatti per fucili semiautomatici a recupero di gas, poiché la schiuma potrebbe raggiungere il foro di presa gas e causare malfunzionamenti se non rimossa completamente. Comunque se decidete di utilizzare uno sramatore schiumoso, inserite il tubicino nella canna facendo attenzione a evitare fuoriuscite accidentali. Se ciò accade, pulite immediatamente l’area per evitare corrosioni dovute alla presenza di ammoniaca nel prodotto.
I residui carboniosi
I residui carboniosi causati da polvere e innesco, se non vengono rimossi durante la pulizia ordinaria, si solidificano sempre più con l’uso dell’arma, creando problemi, come inceppamenti o scarsa precisione di tiro soprattutto nelle armi lunghe. Nella camera di cartuccia che ha una misura standard in tutte le armi lunghe dello stesso calibro, rimane un piccolissimo spazio di alcuni decimi di millimetro nei pressi del colletto del bossolo. Questo consente di adattare (utilizzare) cartucce, che pur rispettando i criteri CIP e SAAMI, hanno delle dimensioni leggermente diverse tra loro,ma sempre dello stesso calibro. Quando il proiettile si sfila dal colletto del bossolo, si forma un anello di residui carboniosi, noto come carbon ring, come lo chiamano gli americani, che diventa molto difficile da rimuovere. Questo sottolinea l’importanza di rimuovere i residui carboniosi dopo ogni utilizzo dell’arma.
Per controllare nei particolari il lavoro svolto, e possibile utilizzare un boroscopio, una piccola sonda che vi permette di osservare l’interno della canna. Questo strumento, disponibile in diverse versioni sul mercato, è facile da usare e può essere acquistato a prezzi accessibili. Scegliete un modello adatto al calibro della vostra canna in modo che abbia una buona definizione d’immagine.
Tramite un’applicazione scaricabile sul vostro telefono o pc, una volta inserito il boroscopio nella canna, potrete valutare la pulizia effettuata, osservando anche nei punti più difficili e decidere se è necessario un ulteriore intervento. Il boroscopio permette inoltre di osservare che l’interno della nostra canna non sia sporco in maniera uniforme. Durante il controllo, procedendo dalla camera di cartuccia verso la volata, noteremo che nei primi dieci centimetri circa saranno presenti più residui carboniosi, che diminuiscono man mano che ci si avvicina alla volata. Nell’ultima parte della canna, dove ormai il proiettile raggiunge quasi la sua massima velocità, iniziano a comparire le prime tracce di ramatura. Questo fenomeno è ancora più evidente delle armi semiautomatiche con funzionamento a sottrazione di gas, dove dopo il foro presa gas, si noterà una diminuzione di residui carboniosi e un aumento delle tracce lasciate dal mantello del proiettile (ramatura).
È fondamentale leggere sempre le istruzioni d’uso di ogni prodotto prima di utilizzarlo per la pulizia e manutenzione delle armi. Questo è importante per diminuire l’usura, garantire il loro corretto funzionamento e la perfetta conservazione nel tempo, evitando danni dovuti all’uso errato dei prodotti utilizzati per la loro pulizia.
In conclusione, ritengo che la pulizia e la manutenzione delle nostre armi, non siano solo semplici operazioni di routine, ma un vero e proprio investimento nella precisione e nella longevità delle nostre attrezzature. Mantenere le armi in condizioni ottimali, va oltre la semplice manutenzione; è un legame profondo che si crea con ogni pulizia. Invito tutti gli appassionati di armi a continuare questa pratica, non considerandola solo un dovere, ma anche un piacere. Vi do appuntamento al prossimo articolo, con un nuovo capitolo di storia e consigli che vi accompagneranno nel mondo affascinante delle armi. A presto amici lettori.
Michele Alfarone
Perito Balistico Forense
Responsabile Nazionale del Settore Tiro a Segno OPES