È il numero dell’articolo della Costituzione che affronta il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva ad ispirare il nome di un nuovo progetto di OPES. Si chiama SPORT 33, infatti, l’iniziativa che si prefigge di raggiungere un obiettivo specifico: ampliare e consolidare il numero di bambini e adolescenti (target: 6-14 anni) che seguono i corretti stili di vita e che praticano una sana attività fisica.
Dalla Costituzione agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, i pilastri di SPORT 33
Finanziata da Sport e Salute SpA, la progettualità di OPES, oltre ad avere come pilastro l’articolo 33 della Carta costituzionale, trova negli obiettivi 3 (salute e benessere), 4 (istruzione di qualità), 5 (parità di genere), 10 (riduzione delle disuguaglianze) e 11 (città e comunità sostenibili) dell’Agenda ONU 2030 ulteriori elementi strutturali di enorme importanza.
SPORT 33, infatti, vuole avere un enorme impatto sulla salute e sul benessere della popolazione più giovane, andando a contrastare altresì il fenomeno del drop-out e l’insorgere di quelle patologie collegate alla sedentarietà. Inoltre, potenzia il valore educativo dello sport, garantisce l’accesso alla pratica sportiva a bambine e bambini e a ragazze e ragazzi in egual misura e riduce le disuguaglianze, favorendo la partecipazione alle attività anche a soggetti fragili e vulnerabili. Infine, integra i servizi sportivi con la tecnologia, disegnando così nuovi scenari per lo sviluppo delle aree urbane.
I tre percorsi di SPORT 33
Fino alla fine dell’anno solare, SPORT 33 sarà attivo grazie ai suoi 3 percorsi: uno di tipo sperimentale che sarà avviato all’interno dei contesti scolastici, un altro più classico che vedrà protagonisti i centri sportivi ed un terzo intervento che, durante il periodo estivo, potenzierà i centri sportivi in quanto centri estivi e di aggregazione.
Percorso sperimentale: workout quotidiano di 3 minuti in orario scolastico
Il percorso sperimentale si prefigge di integrare all’interno dell’orario curricolare un minutaggio quotidiano di pratica sportiva o attività fisica. Agli studenti, grazie a supporti tecnologici come la LIM o a dispositivi come tablet, computer e smartphone, saranno proposte delle videolezioni – veri e propri workout da svolgere in classe – della durata di 3 minuti. Ogni video prevederà un esercizio per gli arti inferiori, uno per il “core”, un altro per gli arti superiori ed un ultimo per la mobilità articolare o lo stretching (i movimenti saranno proposti pure in modalità adattata per gli alunni con disabilità).
L’offerta dei centri sportivi sarà gratuita o a prezzo ridotto
Dagli esercizi in classe agli sport da praticare all’interno dei centri sportivi. Il percorso numero 2, infatti, offrirà attività sportive gratuite o a prezzi calmierati per un arco temporale di tre mesi. Gli sportivi tra i 6 e i 14 anni potranno cimentarsi nelle specialità dell’atletica, nel tennis o nel padel, nelle discipline della ginnastica e della danza, ma anche in sport di squadra come il futsal o il calcio e la pallavolo. In questa maniera, il target del progetto avrà tutto il tempo per provare l’attività che si adatta maggiormente alle sue inclinazioni.
Il ruolo dei centri sportivi durante l’estate
Puntando a promuovere sempre le suddette attività sportive, il terzo percorso si configura come un servizio di utilità per la popolazione ed il quartiere. Durante i mesi estivi, infatti, le ASD e SSD potranno prendere in custodia i figli delle coppie lavoratrici e attestarsi come dei veri centri di aggregazione giovanile, avamposti della legalità, del benessere psico-fisico e della promozione dello sport e dei suoi valori più autentici.
Su tutto il territorio nazionale, saranno interessati da SPORT 33 8.300 tra bambini e adolescenti e 125 associazioni e società sportive dilettantistiche. Al fianco di OPES si schiereranno comitati territoriali e settori nazionali, ma anche partner ed altri attori sociali operanti al di fuori del panorama sportivo.