Il 27 gennaio ricorre la “Giornata della Memoria” e al fine di onorare le vittime dell’Olocausto, come vi avevamo già anticipato qui, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, rappresentata dal Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, di concerto con la Comunità Ebraica di Roma, organizza una visita al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau dal 4 al 6 febbraio a cui prenderà parte anche OPES, su invito del Presidente del CONI, Giovani Malagò, con un suo rappresentante, ovvero Dario Piantadosi, responsabile del settore calcio freestyle.
Giornata della Memoria: un messaggio rivolto ai giovani
L’intento della visita è quello di trasferire importanti messaggi di unione, rispetto e inclusione soprattutto in periodo in cui la guerra entra prepotentemente nella nostra quotidianità. Dunque, l’obiettivo è dare un senso compiuto alla Memoria, che si traduce nel ricordo, ma anche e soprattutto in un impegno pratico e costante.
Lo sport rappresenta, in tal senso, uno strumento fondamentale, perché ha il compito e l’onere di formare le nuove generazioni e di trasferire loro quei valori imprescindibili di pace e unione. Le atlete, gli atleti e gli altri rappresentati di categoria che partiranno verso la Polonia saranno dunque ambasciatori di un concetto di vitale importanza: il mondo dello sport riveste sempre più un ruolo centrale a livello sociale, nella lotta al razzismo e a qualsiasi forma di discriminazione. Tutti elementi che alimentano un vivere giusto e pienamente inclusivo.
Il commento di Dario Piantadosi
“Sono grato a OPES, e sono onorato di rappresentare l’Ente in un viaggio di Stato così importante“, commenta Piantadosi. “Andiamo a ricordare un momento buio della storia contemporanea e la memoria è fondamentale – prosegue – è importante sensibilizzare i giovani attraverso lo sport. Io e tutti gli altri rappresentanti avremo il compito di portare un messaggio alle nuove generazioni che riguarda i valori sani dello sport. Nel mio caso, il calcio freestyle diventa quotidianamente un veicolo di condivisione, amore e pace. Ci impegniamo ogni giorno affinché si lotti contro ogni forma di discriminazione“.
Poi conclude: “Grazie allo sport abbiamo davvero la possibilità di cambiare le cose e di mandare un messaggio universale“.