Violenze, sia fisiche sia verbali. Angherie, minacce e molestie. Umiliazioni. Atti di prevaricazione e comportamenti aggressivi che lasciano il segno nella vittima, tanto nel corpo quanto nella mente. Episodi ripetuti nel tempo e perpetuati in maniera intenzionale, con il solo intento di arrecare un danno a colei o a colui che viene considerato diverso per etnia, religione, caratteristiche psico-fisiche, genere, orientamento sessuale o per determinati condizioni sociali. Simili manifestazioni ed atti devianti vengono derubricati sotto alla voce di casi di bullismo e cyberbullismo. Una piaga sociale che, purtroppo, si consuma sia on-line sia in quegli ambienti che dovrebbero essere sicuri, come le scuole o gli impianti sportivi.
7 febbraio, Giornata contro il bullismo ed il cyberbullismo
Ogni anno, in occasione del 7 febbraio, Giornata contro il bullismo ed il cyberbullismo, i bollettini, i report e i numeri ci ricordano che la strada per far germogliare nella società e tra i giovani i semi della tolleranza, del rispetto, della fratellanza, della non violenza, dell’inclusione e dell’integrazione è ancora lunga. Nell’ultimo decennio, tra l’altro, abbiamo assistito altresì al verificarsi di casi di bullismo tra i bambini. L’età di vittime e carnefici si è abbassata notevolmente.
È evidente che, per salvaguardare la salute di chi ha subito violenze o prevaricazioni, non basti dire: “No al Bullismo”. Servono azioni precise e mirate. Sono necessari un approccio non convenzionale, neologismi che siano in grado di ribaltare il paradigma della violenza ed un’educazione non formale. Ma soprattutto, strategie differenti che, oltre alle istituzioni, vedano coinvolti, tutti insieme, i protagonisti delle principali agenzie educative: le famiglie, le scuole e le associazioni e società sportive dilettantistiche.
L’intervento di OPES a Catania con “Difensori di lealtà”
OPES, da sempre sensibile alla tematica, vuole fare la sua parte per estirpare dalla società il germe del bullismo e del cyberbullismo. Mercoledì 7 febbraio, a Catania, una delegazione del comitato regionale di OPES Sicilia presieduto da Andrea Patti (vicepresidente nazionale e responsabile della formazione dell’Ente di Promozione Sportiva riconosciuto da CONI e CIP) entrerà all’interno dell’auditorium dell’istituto comprensivo Rita Atria per dare vita ad una giornata di sensibilizzazione dal titolo “Difensori di lealtà”. Parole, tante, ma non solo. Perché quello del 7 febbraio sarà soprattutto un incontro formativo di natura esperienziale. Che lascerà sicuramente il segno tra le ragazze e i ragazzi che frequentano l’istituto di viale Moncada.
A rappresentare il nostro Ente sarà Salvatore Grasso, presidente del comitato provinciale di OPES Ragusa e coordinatore tecnico nazionale della Federazione Krava Maga, nonché grande uomo di sport che ogni anno, non solo in occasione della giornata contro il bullismo, realizza in tutta l’isola eventi formativi di natura psico-pedagogica, workshop, meeting e semplici incontri per sensibilizzare i cittadini, soprattutto gli adolescenti, sui valori positivi dello sport e sulla cultura del rispetto e della tolleranza.
Tra i relatori, poi, figurano professionisti e personalità che ogni giorno si battono per migliorare il mondo in cui viviamo. Il dottor Giuseppe Raffa, pedagogista e autore del libro “Bullo da morire”, la dottoressa Daniela Moschetto, psicologa, la dottoressa Barbara Culotta, Maresciallo Maggiore dell’Arma dei Carabinieri, la dottoressa Fabia Mustica, fumettista esperta in bullismo e cyberbullismo, l’avvocato Anna Maria Cacopardo, vicepresidente dell’Associazione nazionale antimafia Alfredo Agosta, e la dottoressa Concetta Tumminia, dirigente dell’Istituto Comprensivo Rita Atria, proveranno ad aiutare i ragazzi in difficoltà e ad educare le future generazioni.
L’incontro “Difensori di Lealtà”, oltre che da OPES Sicilia, è promosso da Associazione Eris, in collaborazione con Esse Rete e FIKM.