Violenza di genere nello sport: presentato a Roma il contributo del progetto TETRIS

Si è svolta lunedì 10 giugno 2024, nella sala dell’antica biblioteca presso la Link University di Roma, la conferenza conclusiva del progetto TETRIS.

L’iniziativa è stata realizzata in Italia, Grecia e Cipro, con l’intento di sensibilizzare gli insegnanti di educazione fisica, gli allenatori e più in generale i giovani, riguardo la prevenzione e il contrasto degli atti di violenza di genere nel settore dello sport.

Il ruolo di TETRIS

Oltre a rafforzare la consapevolezza degli stakeholders relativamente all’esistenza di violenza – sessuale o meno – alla discriminazione e all’intolleranza, il progetto Tetris ha fornito strumenti e risorse di supporto utili alle vittime, aumentando al contempo la possibilità di esporsi e parlare più liberamente degli atti subiti, ed aumentato il numero e le competenze del personale educativo e dei fornitori di servizi pubblici e privati che operano a favore delle vittime nel settore dello sport. Non solo, ha altresì contribuito ad implementare la consapevolezza pubblica sui diritti e sulle necessità delle vittime di violenza di genere nel settore dello sport e sul proprio ruolo nel proteggerle.

La violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani

La violenza nei confronti delle donne viene definita nell’art.3 della “Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e lotta contro la violenza verso le donne e violenza domestica” come una “violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata“.

Nello Sport così come in qualsiasi altro ambito, la formazione e la sensibilizzazione su questi temi è una chiave di volta per prevenire la violenza di genere. Ciononostante, ancora milioni tra bambine, studentesse e sportive ne sono vittime, e la problematica non riguarda solo le donne ma anche chi si riconosce in generi diversi.

La violenza non è soltanto fisica: natura e forma cambiano a seconda del contesto e può essere verbale, fisica, psicologica e addirittura economica.

Anche OPES presente al convegno finale insieme a tante altre Istituzioni

Nel contesto della conferenza finale di TETRIS, apprezzatissimi sono stati gli interventi dei relatori, coordinati dal Dott. Camillo Carlini​ e dal Prof. Stefano Armenia​ (coordinatori del progetto TETRIS), e che in ordine si sono susseguiti portando le loro impressioni e possibili approcci al tema. Tra di essi, ​la Prof.ssa Maria Elena Castaldo (Ricercatrice e Coordinatrice del Corso di laurea in Giurisprudenza presso Link University), il Prof. Pietro Martella ​(Coordinatore del Settore giovanile e scolastico della FIGC Lazio​), la Dott.ssa Anna Maria De Rose ​(responsabile del terzo settore della confederazione CICAS Italia​), l’Avv.to Claudia Abatecola, il Dott. Francesco Di Giovambattista, il Prof​. Sergio Roticiani ​(presidente AIAC Lazio​), la dott.ssa Erika Maran ​(coordinatrice ​dipartimento femminile​ LND), Valentina De Risi​ (rappresentante nazionale calcio femminile AIAC), il Dott. Aldo Grauso​ (Advisory Board LND), il Dott. Luca De Simoni (LND), ​Tommaso Barnia (attività di base S.S. Lazio), il Dott. Juri Morico​ (Presidente Nazionale OPES aps​)​, Diana Bellucci (rappresentante AIC). L’evento è stato poi concluso con alcune considerazioni finali dalla ​Prof.ssa ​F​laminia Musella (Docente di Statistica della Link).

In conclusione le parole del Prof. Stefano Armenia, che sottolinea come l’impegno quotidiano da parte di tutti gli addetti ai lavori debba consistere nel diffondere il più possibile – ed ogni volta che se ne presenti l’occasione – a colleghi e giovani i principi fondamentali dell’uguaglianza tra Uomo e Donna, ed in generale tra ogni individuo a prescindere dal sesso, dall’orientamento sessuale, dalla religione e dalla razza, perché il vero nemico deve esser cercato nell’ignoranza e nella paura della diversità.