Nel segno della continuità avviata con InFormAzione e della volontà di migliorare il Terzo settore, rendendolo sempre più protagonista, funzionale ed efficace. In poche parole, attivo. A partire dal primo giorno di luglio è iniziato il lungo viaggio di 18 mesi di una nuova progettualità di OPES: AttivAzione. Non si tratta di uno spin-off del progetto lanciato il 5 luglio 2021 o di un suo sequel e neppure di un aggiornamento.
AttivAzione è diverso. Se da una parte condivide con InFormAzione l’obiettivo di implementare la capacità del terzo pilastro di rispondere alle esigenze del territorio con interventi mirati; dall’altra, invece, creerà connessioni tra i protagonisti del non-profit, gli stakeholders e la Pubblica Amministrazione. Ma la novità più rilevante risiede in un altro proposito: AttivAzione vuole sviluppare in 5 territori italiani processi di co-programmazione e co-progettazione con gli amministratori locali.
Sarà questa la vera eredità del progetto promosso da OPES e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali tramite l’Avviso n. 2/2023 (per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’articolo n. 72 del D.Lgs 3 luglio 2017, n. 117 e S.M.I. – anno 2023).
AttivAzione, un progetto sviluppato su 4 direttrici
Il disegno generale di AttivAzione è chiaro; lo scopo di potenziare ed avviare all’azione il Terzo Settore, poi, è encomiabile. Per raggiungere gli obiettivi prefissi, saranno sviluppate 4 direttrici.
La ricerca scientifica
La prima è rappresentata dalla ricerca scientifica che vuole indagare circa le capacità del Terzo Settore. Esaminando i progetti realizzati, i modelli di welfare generati e le capacità degli operatori del sociale, individuerà i bisogni formativi e professionali e, al tempo stesso, definirà dei percorsi formativi efficaci.
La formazione
La formazione può essere definita come il cuore del progetto. Attraverso un master post universitario di 1.500 ore, riservato a 10 futuri progettisti, ed un corso di alta formazione di 90 ore, destinato a 20 tecnici che dovranno supportare i professionisti della progettazione, AttivAzione punta a preparare quelle persone che dovranno redigere, gestire, coordinare e sviluppare iniziative progettuali in ambito sociale. I piani didattici dei due percorsi formativi, in sintesi, trasferiranno ai discenti competenze, tecniche e metodologie che si riveleranno utilissime nel corso della terza linea di intervento: la sperimentazione di modelli di co-progettazione.
La sperimentazione
Dalla teoria si passerà alla pratica con la fase di sperimentazione. I discenti, che ambiscono a diventare dei protagonisti del project management sociale, realizzeranno interventi concreti ed innovativi, collaborando con gli stakeholder e gli amministratori locali. In 5 territori (il progetto sarà sviluppato su scala nazionale e coinvolgerà 19 regioni e 20 capoluoghi) saranno messi in cantiere altrettanti progetti di welfare generativo, sport sociale e promozione del volontariato che dovranno rispondere alle esigenze della collettività.
Il tutoring
La quarta ed ultima attività centrale di AttivAzione è delineata dal tutoring e dall’accompagnamento al consolidamento delle competenze acquisite. L’obiettivo di questa direttrice è quello di supportare nel tempo la capacità di attivazione e generazione di nuovi interventi da parte delle organizzazioni operanti nel Terzo settore.
Esperti di OPES e delle altre 7 organizzazioni partner (Assocazione Salvamamme Salvabebè, Assocazione Amici dell’Educatorio della Provvidenza, Asd Opere Sportive Toscana aps, OPES – Comitato regionale della Toscana, OPES – Comitato provinciale di Salerno, Consulta per le Persone in Difficoltà di Torino ODV ETS e MODAVI Protezione Civile Lazio) seguiranno i progettisti con un tutoring personalizzato. Le trenta professionalità formate (10 provenienti dal Master post universitario e 20 dal percorso di alta formazione) saranno seguite on-line e potranno usufruire di un repository web dove saranno caricate pillole formative, materiali e case history.
La funzione di tutoring, poi, prevede altresì l’attivazione di laboratori esperienziali sia in presenza (nelle città di Roma e Torino) sia on-line nelle restanti località interessate (Aosta, Milano, Gorizia, Padova, Bologna, Genova, Firenze, Terni, Ancona, Latina, Chieti, Isernia, Salerno, Cosenza, Potenza, Bari, Catania e Cagliari).
Un Comitato Tecnisco Scientifico di spessore per il progetto AttivAzione
Infine, a coordinare, monitorare e valutare l’impatto sociale del progetto AttivAzione sarà un comitato tecnico scientifico, composto, tra le altre cose, da membri di ANCI Lazio, MOIGE, UNINT (Università degli Studi Internazionali di Roma) e di altre importanti associazioni di promozione sociale.
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